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La fine della "finta" traduzione: riflessioni per i traduttori professionisti

2024-11-04 17:05

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La fine della "finta" traduzione: riflessioni per i traduttori professionisti

La fine del traduttore umano? Probabilmente per il "cugino che fa traduzioni" la fine è prossima...

 


Da sempre, il nostro settore è stato vittima di un certo fenomeno che definirei come "la traduzione del cugino". Sappiamo tutti di cosa parlo: il famoso parente, amico o conoscente che, dopo aver trascorso due settimane all’estero in uno scambio linguistico o aver frequentato qualche corso di inglese, si improvvisa traduttore. Per anni, questo "cugino" ha trovato lavoro, accaparrandosi incarichi sottopagati, magari a 300 euro per 20.000 parole – cifre irrisorie per un lavoro che richiede competenza, dedizione e attenzione al dettaglio. Ridicolo, certo, ma era una realtà con cui ci siamo dovuti confrontare.


Eppure, oggi il panorama è cambiato. Con l’avvento di tecnologie avanzate come ChatGPT o i vari sistemi di machine translation, persino quelle cifre, pur basse, diventano esagerate per chi cerca traduzioni di qualità mediocre. Se il cliente è disposto ad accontentarsi del "così così", allora perché pagare 300 euro? A quel punto, può rivolgersi a un sistema di intelligenza artificiale, che produrrà risultati altrettanto scadenti… ma gratuitamente, o quasi.


Questo porta a una riflessione importante per noi traduttori professionisti: come valorizziamo il nostro lavoro in un mondo che sembra preferire il risparmio alla qualità?


L'importanza del traduttore umano


Il punto è proprio questo. In un mercato dove il "mediocre" è facilmente raggiungibile, la vera traduzione professionale diventa un bene sempre più prezioso. Ciò che offriamo non è solo la trasposizione di parole da una lingua all’altra, ma una comprensione profonda delle sfumature culturali, delle specificità settoriali, e delle intenzioni comunicative. È questo che ci distingue dalle macchine e, sì, anche dal "cugino" improvvisato.


Facciamo un esempio concreto: immaginate di tradurre un contratto legale. Una traduzione automatica potrebbe catturare il significato delle singole frasi, ma capirà davvero le implicazioni legali di ogni termine? Saprà interpretare la terminologia giuridica specifica del paese di destinazione? E, soprattutto, avrà la capacità di assicurarsi che non ci siano ambiguità che possano danneggiare il cliente? La risposta, ovviamente, è no.


E qui entra in gioco la formazione e l'esperienza del traduttore professionista. Siamo noi a fare le domande giuste, a mettere in dubbio un termine che potrebbe sembrare corretto ma che in realtà porta a un fraintendimento. Siamo noi che ci prendiamo il tempo di contestualizzare, di andare oltre la semplice parola e di garantire che il messaggio venga trasmesso nel modo più accurato possibile.


Un futuro senza spazio per la mediocrità


L’evoluzione tecnologica non può essere ignorata, anzi, può diventare uno strumento prezioso nelle nostre mani. Tuttavia, non dobbiamo temere la concorrenza delle macchine o dei traduttori improvvisati. Piuttosto, dobbiamo differenziarci ancora di più. Il nostro lavoro non può essere sostituito quando si tratta di progetti dove la precisione, la sensibilità linguistica e la padronanza culturale sono fondamentali.


E allora, cosa possiamo fare per far emergere il valore del traduttore professionista?



  1. Formazione continua: Investire nel nostro aggiornamento professionale è cruciale. Il mondo cambia, e così anche le lingue e i settori per cui lavoriamo. Conoscere le ultime tendenze e approfondire settori specifici ci rende più competitivi.
  2. Specializzazione: Non possiamo essere esperti in tutto. Ma possiamo diventare punti di riferimento in un determinato settore (legale, medico, tecnico). È qui che la nostra esperienza diventa insostituibile.
  3. Comunicare il nostro valore: Dobbiamo essere capaci di spiegare ai nostri clienti perché una traduzione umana qualificata fa la differenza. E sì, a volte significa educare il mercato, far comprendere i rischi di un lavoro superficiale.


Atri spunti


Il "cugino traduttore" che accettava lavori a prezzi ridicoli è ormai superato dalle macchine. Ma la buona notizia è che questo ci offre l’opportunità di elevare la nostra professione, di far emergere la vera qualità del lavoro che svolgiamo e di educare i clienti su cosa significhi davvero tradurre.


In un mondo dove la mediocrità è a portata di clic, noi traduttori professionisti dobbiamo essere pronti a dimostrare che la qualità richiede abilità, esperienza e passione. Non è qualcosa che si può improvvisare.


Quindi, al prossimo incarico mal pagato che vi arriva, ricordate: mediocre per mediocre, tanto vale affidarsi a un software. Ma per una traduzione che funziona, che ha un impatto reale, il mondo avrà sempre bisogno di noi.




Eric Dos Santos
Sono traduttore freelance professionale dall'italiano, inglese e francese verso il portoghese e interprete di conferenza per le lingue portoghese (A), italiano (B) e francese (C). Ho tradotto, localizzato e interpretato per le più grandi aziende italiane, portoghesi, brasiliane, francesi ed europee.


www.traduzioneportoghese.it
https://www.linkedin.com/in/ericsantostraduzioni


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