Giornata Internazionale della Lingua Madre
21 febbraio: oggi si celebra la Giornata internazionale della lingua madre. La giornata internazionale della lingua madre è una celebrazione indetta dall’UNESCO per il 21 febbraio di ogni anno per promuovere la madrelingua, diversità linguistica e culturale e il multilinguismo. Istituita nel 1999, è celebrata dall’anno seguente.
Per questa giornata come potremmo non parlare del ruolo importantissimo rivestito dagli interpreti di conferenza, però vorremmo farlo attraverso un situazione abbastanza, ahimè, comune.
"Alla fine non avremo bisogno di un interprete in quanto il relatore parla italiano..."
"L'oratore è già stato diverse volte in Francia e ha studiato il francese al liceo, quindi è in grado di leggere il suo intervento..."
Chi lavora nell'ambito delle lingue conosce bene questa situazione. Questo mi fa pensare a quanto accaduto tempo fa: un personaggio di spicco in Brasile ha suggerito ai suoi omologhi, in occasione di un discorso ufficiale: "parlate la vostra lingua anche se pensate di parlare bene la lingua del vostro uditorio. Chiamate un interprete di professione, sicuramente l'evento ne beneficerà ampiamente".
È degno di nota che il contesto dove si colloca quanto raccontato sopra è quello di conferenze o convegni bilaterali tra il Brasile e alcuni paesi sudamericani. Bisogna, però, fare un passo indietro e spiegare un elemento fondamentale: ogni lusofono soffre di una terribile sindrome dalla nascita: crede di saper parlare spagnolo, anche se non ha mai studiato tale lingua. Si lascia al lettore l'arduo compito di immaginare i disastri che tale sindrome genera...
Tuttavia, questa sindrome sembra colpire ogni paese, in gradi più o meno elevati.
Se dovete intervenire in un convegno o incontro internazionale, non lasciate che il vostro ego prenda il sopravvento: parlate la vostra lingua madre, con tutta la sua ricchezza e bellezza, in modo sciolto e preciso, e lasciate a un professionista il compito di fare altrettanto nella lingua del vostro pubblico. Non importa se credete di parlare bene la lingua dei vostri interlocutori, l'intervento non avrà mai la stessa efficacia se pronunciato in una lingua che non è la vostra.
Il vostro uditorio ve ne sarà sicuramente grato.
Per questa giornata come potremmo non parlare del ruolo importantissimo rivestito dagli interpreti di conferenza, però vorremmo farlo attraverso un situazione abbastanza, ahimè, comune.
"Alla fine non avremo bisogno di un interprete in quanto il relatore parla italiano..."
"L'oratore è già stato diverse volte in Francia e ha studiato il francese al liceo, quindi è in grado di leggere il suo intervento..."
Chi lavora nell'ambito delle lingue conosce bene questa situazione. Questo mi fa pensare a quanto accaduto tempo fa: un personaggio di spicco in Brasile ha suggerito ai suoi omologhi, in occasione di un discorso ufficiale: "parlate la vostra lingua anche se pensate di parlare bene la lingua del vostro uditorio. Chiamate un interprete di professione, sicuramente l'evento ne beneficerà ampiamente".
È degno di nota che il contesto dove si colloca quanto raccontato sopra è quello di conferenze o convegni bilaterali tra il Brasile e alcuni paesi sudamericani. Bisogna, però, fare un passo indietro e spiegare un elemento fondamentale: ogni lusofono soffre di una terribile sindrome dalla nascita: crede di saper parlare spagnolo, anche se non ha mai studiato tale lingua. Si lascia al lettore l'arduo compito di immaginare i disastri che tale sindrome genera...
Tuttavia, questa sindrome sembra colpire ogni paese, in gradi più o meno elevati.
Se dovete intervenire in un convegno o incontro internazionale, non lasciate che il vostro ego prenda il sopravvento: parlate la vostra lingua madre, con tutta la sua ricchezza e bellezza, in modo sciolto e preciso, e lasciate a un professionista il compito di fare altrettanto nella lingua del vostro pubblico. Non importa se credete di parlare bene la lingua dei vostri interlocutori, l'intervento non avrà mai la stessa efficacia se pronunciato in una lingua che non è la vostra.
Il vostro uditorio ve ne sarà sicuramente grato.