Cosa può significare il personal brand all’interno del nostro settore? È risaputo che è essenziale avere un marchio del tutto personale, riconoscibile e univoco per distinguersi e riuscire a vendere il proprio prodotto o servizio. Ma come fare per differenziarsi in un settore ormai saturo? Lavorando con lingue abbastanza comuni, come costruire un’identità unica? Iniziamo da cosa non fare: Postare frasi banali e usurate: Evitare le contrapposizioni, ad esempio: Puntare esclusivamente sulla contrapposizione traduzione automatica vs traduzione umana errori della traduzione automatica, ormai credo sia abbastanza trito e ritrito che Google Translate non sia una scelta molto intelligente per traduzioni professionali. Da fare: Associare e legare il proprio profilo professionale a un argomento specialistico piuttosto che alla generica “traduzione”. Esempio 1: traduttori che hanno un #brand legato, ad esempio, alla scrittura inclusiva in ambito giornalistico o alle questioni climatiche. Esempio 2: interpreti che parlano spesso di un certo paese o di aspetti legati alla cucina di una nazione (traduzione gastronomica). Queste azioni permettono di essere visibili e riconoscibili all’interno di un settore e attira potenziali lead. Altri suggerimenti: E la grafica? Scegliere i colori del proprio brand oltre che font e grafiche riconoscibili. Infine, è importante avere un piano editoriale e determinare quali sono i nostri obiettivi prima di lanciarci nel mondo del branding. Ne avete altri suggerimenti? Sono traduttore freelance dall'italiano, inglese e francese verso il portoghese. Tra i mie settori di specializzazioni, annovero il giuridico, tecnico-industriale e marketing. In circa 16 anni come traduttore, ho tradotto milioni di parole nei sopraindicati settori. Ho tradotto e localizzato per le più grandi aziende italiane ed europee.
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