Trascrizioni e traduzioni per l’arte: L’importanza del fare rete offline e dell’imparare da chi ci circonda

            Ci sono contesti in cui l’arte visiva e l’arte della parola si incontrano e si fondono in un intreccio armonico. Questo è un tipo di spazio che mi sono trovata a abitare un po’ per caso e che, a piccoli passi, è diventato una parte del mio lavoro di fornitrice di servizi linguistici. Oggi approfitto di questa opportunità per condividere su questo blog alcuni consigli sinceri e dritte realizzabili che ho raccolto grazie alla mia esperienza diretta in questo campo, lavorando in particolare con l’inglese e l’italiano. Se anche tu che leggi ti occupi di traduzioni, trascrizioni o di altri servizi in campo linguistico e ti interessa ascoltare un parere in più su cosa significhi lavorare nel campo dell’arte, spero tu possa trovare qui degli spunti rilevanti.

            Questa storia comincia qualche anno fa, in particolare nel 2019, un anno a cui, agli occhi di chi sta vivendo gli strascichi di una pandemia, è rimasto attaccato un sapore di orizzonti luminosi e un senso di possibilità. Era passato solo qualche mese dal momento in cui avevo ottenuto la laurea in lingue e letterature straniere e mi trovavo in uno stato mentale di grande insicurezza; la ricerca di lavoro diventava infatti via via più scoraggiante. Fortunatamente, dopo un’esperienza lavorativa piuttosto negativa trovai, tramite l’università, un impiego che mi dava buone speranze in termini di formazione continua e, non da meno, di guadagno. Per qualche mese diventai infatti un’assistente di redazione nel campo del giornalismo sull’arte e, nello specifico, iniziai a lavorare per una rivista americana che aveva dato il via a un progetto semestrale in Italia in occasione della Biennale di Venezia. Questo tipo di esperienza mi diede moltissimo e continua ad avere un impatto sulla mia vita lavorativa attuale. Fece infatti sì che aprissi la mente e cominciassi a esplorare contesti umani, letterari e artistici a me sconosciuti, mi permise di mettere a frutto le mie competenze linguistiche e di individuare quali fossero le abilità su cui risultava necessario lavorare di più e, non da ultimo, mi insegnò l’importanza del fare rete con ә propriә collegә e collaboratorә e dell’essere efficaci e concretә quando si tratta di comunicare il proprio valore in un contesto professionale.

            A livello pratico, capii per prima cosa la grande importanza e l’utilità dello sforzarsi di imparare il più possibile dalle persone con cui ci ritroviamo a lavorare, senza dimenticarci di aiutare a nostra volta coloro che abbiamo intorno insegnando qualcosa che è legato alle nostre competenze. A mio parere, uno scambio di competenze tra collegә con più o meno esperienza in un certo ambito è sinonimo di un ambiente lavorativo che porta avanti un approccio di collaborazione efficace e sostenibile nel tempo. Per essere specifica, durante questa esperienza, grazie ai progetti stessi di revisione di cui mi occupavo, alla lettura di numerosi articoli sull’arte e, senza dubbio, soprattutto grazie all’aiuto di collegә con una formazione specifica nell’ambito delle arti visive (che erano sempre prontә a rispondere alle mie domande), ho potuto acquisire maggiore sicurezza  nell’utilizzo della microlingua e del lessico specifico che caratterizzano il campo dell’arte, sia in italiano che in inglese; a mia volta, considerato che ero fresca di laurea in letteratura inglese e quindi molto allenata a lavorare con testi in questa lingua, diedi in quel frangente il maggior supporto possibile aә collegә di madrelingua italiana che con l’inglese facevano più fatica.

            Capii inoltre che un’altra cosa molto importante da fare è parlare con ә propriә collegә o collaboratorәdelle proprie esperienze e possibilmente anche della strada che ci piacerebbe intraprendere in futuro, naturalmente nel caso in cui avessimo delle idee a riguardo. Ad esempio, in quell’ambito colsi l’occasione per parlare della mia formazione universitaria nel campo della linguistica e della letteratura, ma anche dei progetti extra che portavo avanti nel tempo libero, e ricordo che manifestai anche il desiderio di lavorare – da dipendente o da libera professionista –, nel campo della traduzione. Capisco tuttavia che questa dritta non possa essere applicabile a qualsiasi tipo di contesto; ci sono molti ambienti di lavoro in cui non si desidera instaurare un rapporto di confidenza con ә collegә e non si vogliono condividere dei dettagli della propria vita nemmeno in termini lavorativi. Quello che suggerisco io non è di eliminare qualsiasi tipo di filtro a lavoro, ma piuttosto di dare il via a delle discussioni relative alle nostre ambizioni lavorative nel caso specifico in cui si trovino delle persone con cui ci si sente a proprio agio, mettendosi quindi in gioco con un pizzico di vulnerabilità. Nonostante all’inizio fossi molto restìa a condividere di più in questo senso, con il tempo ho imparato che le persone con cui collaboriamo possono essere davvero di grande aiuto nel fornirci idee concrete, nuove prospettive e anche consigli pratici ottimi per farci fare un passo in avanti nella nostra professione attuale o futura.

            Ho capito, soprattutto successivamente, che quando si fa riferimento al networking – di fare appunto rete in ambito lavorativo – è in gran parte proprio questo che si intende: parlare in modo diretto e sincero alle persone che si hanno intorno di come si possa essere d’aiuto attraverso le proprie capacità e di che tipo di lavoro possiamo occuparci basandoci sulle nostre competenze specifiche e sulla nostra esperienza. Questo non è un concetto di mia invenzione, bensì un modo di muoversi nel mondo lavorativo che ho imparato sempre dalle persone con cui ho collaborato nel tempo.

            Vi posso garantire, tra le altre cose, che anche persone timide e introverse come me possono imparare a fare rete; si tratta di trovare dei canali che funzionino per la nostra personalità e il nostro modo di comunicare. Nella pratica, per me tutto ciò si è concretizzato, e tuttora si concretizza, nel conversare con altre persone che lavorano nel mio stesso ambito – ad esempio tempo fa organizzai alcuni eventi online per traduttorә che lavorano in Italia e, tutt’oggi, partecipo regolarmente a eventi organizzati da associazioni di settore (un’associazione che organizza bellissimi eventi online di networking e formazione è ad esempio Women in Localization, la quale ha anche una sezione italiana) –; contattare via email alcunә ex collegә per far sapere loro dell’apertura della mia attività da libera professionista (in alcuni casi, nel campo dell’arte, qualche tempo dopo sono stata ricontattata per occuparmi concretamente di alcuni progetti di traduzione e trascrizione); e, in generale, parlare con ә conoscenti che mostrano interesse nei confronti del mio lavoro. Riconosco che per alcune persone tutto ciò risulti molto naturale, ma vi garantisco che per me e moltә altrәche conosco richiede invece un grande sforzo. Perciò, persone timide e introverse, non temete: anche se con un po’ di impaccio, ce la potete fare anche voi.

            Un altro aspetto fondamentale del fare rete è fare il possibile per mantenere vivi i rapporti con le persone che abbiamo incrociato e conosciuto nel nostro percorso e che ci hanno lasciato un segno. Per me questo vuol dire trovarsi ogni tanto per aggiornarsi e bere un caffè o un tè insieme oppure organizzare una chiacchierata in videochiamata (questo funziona bene in particolare se si vive molto lontanә). A questo proposito, giusto qualche settimana fa ho incontrato dopo molto tempo due persone con cui collaborai durante il lavoro in redazione ed è stato molto piacevole, rigenerante e incoraggiante. Tutto ciò mi ricorda che fare rete – purché non si agisca in modo costruito e superficiale – è un modo molto umano di socializzare e scambiare informazioni e può assumere le forme più variegate, pur sempre mantenendo un eccezionale valore intrinseco.

            E con questo direi che siamo arrivatә alla fine del contributo di oggi. Spero che alcuni di questi consigli vi possano essere d’ispirazione e che vi possano dare una mano nel portare avanti i vostri progetti lavorativi. I miei migliori auguri per il futuro!

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Angela Brisotto si occupa di traduzioni dall’inglese e dal polacco all’italiano e fornisce altri servizi linguistici, tra cui trascrizioni e revisioni. Scrive inoltre articoli nell’ambito dell’arte. Maggiori informazioni sul suo lavoro e sui suoi scritti si possono trovare sul sito www.tiliatranslations.it.