Portoghese? Spagnolo? No! Portuñol!

“Lei viene dal Brasile? Che bello, allora parla spagnolo!”

“Per caso traduce anche verso lo spagnolo? Non è poi così diverso dal portoghese, o no?!”

È vero che oggigiorno sempre meno persone fanno questo sbaglio. Comunque, ancora oggi tale confusione persiste. Nonostante le due lingue siano molto vicine e condividano un importante patrimonio lessicale comune, sono, ovviamente, due lingue diverse. Esiste tra le due lingue un elevato livello di mutua comprensibilità, che però è asimmetrica. I lusofoni riescono a capire lo spagnolo senza molto sforzo, ma il contrario non è così scontato. Ci sono studi che cercano di spiegare le ragioni legate a questa disparità, ma sta di fatto che gli ispanofoni non hanno lo stello livello di comprensione riscontrato dai loro vicini lusofoni.

In breve:

  •       Molti lusofoni credono di parlare spagnolo, ma in realtà non lo parlano. Infatti, si usa dire che parlano “portuñol”, una sorta di miscuglio incomprensibile e goffo.
  •       Almeno nella mia (pregressa) esperienza come docente, è molto difficile per un italiano, ma comunque per ogni straniero, padroneggiare entrambe le lingue per quanto attiene la competenza orale, perché dato che sono abbastanza simili, la reciproca contaminazione tra le due lingue è elevatissima, sfociando in una vera e proprio sovrapposizione.
  •       Ambedue le lingue hanno delle varianti con le rispettive peculiarità e specificità, le quali vanno rispettate in tutti gli ambiti, in particolare, per il marketing e per i testi dal contenuto tecnico. Spesso i clienti non capiscono questo elemento, credendo esista un portoghese o spagnolo “neutrale”, ma ciò non esiste.

Fica a dica!