Perché tradurre il proprio blog di cucina?

Avete mai pensate a far tradurre il vostro blog di cucina?

Magari ci può sembra del tutto inutile avere il nostro sito in altre lingue. Forse non crediamo ci possa portare nessun beneficio avere il nostro sito tradotto in altre lingue. In realtà, però, tradurre le vostre ricette può davvero aprire molte porte ed essere interessante per la vostra attività.

Perché?

In breve, alcune ragioni:

1.       Raggiungerete un pubblico (molto!) più ampio

Pensate per un attimo di tradurre il vostro sito in portoghese. Vi sono all’incirca 280 milioni di parlanti di questa lingua nel mondo! Immaginate il bacino che andreste a raggiungere rendendo disponibile il vostro sito o blog di cucina in portoghese. Le opportunità che una tale apertura al mondo potrebbe portare sono davvero infinite. Le potenziali collaborazioni, gli scambi e anche le opportunità economiche che potrebbero nascere sono innumerevoli.

2.       Incremento della vostra visibilità

Ovviamente aumentando il bacino visitatori e lettori del vostro blog, andreste a incrementare la visibilità del vostro marchio o dei vostri contenuti. I vantaggi? Più visitatori avrete, più il vostro contenuto incrementerà in valore. Senza dubbio, un valore aggiunto!

3.       Contribuirete a disseminare la cultura culinaria

Può sembrarvi un concetto un po’ filosofico, di poco conto, ma riflettete su come potreste portare la cultura culinaria della vostra regione o le vostre creazioni in tutto il mondo. L’Italia vanta un patrimonio enogastromico di prim’ordine, culla della dieta mediterranea, oggetto di elogio in tutto il pianeta! Ogni zona del Belpaese sfoggia una ricchissima cucina locale, con i propri prodotti di eccellenza e delle metodologie di preparazioni del tutto uniche. Qualche tempo fa ho tradotto in portoghese un ricettario napoletano contenente ricette antiche. Pensate lo scrigno dal valore inestimabile rappresentato da quella raccolta di ricette, tra timballi, zuppe, casatielli, liquori, ecc. Favorire l’accesso a tale conoscenza ancestrale permette di non lasciar morire il lascio gastronomico rappresentato da ricette locali.

E quelle elencate sopra sono soltanto alcune tra le mille ragioni per cui la traduzione di un blog culinario possa davvero essere fruttuosa.

Ma chi ci può aiutare a tradurre il nostro blog di cucina? Il cugino che ha fatto un Erasmus di tre mesi in Portogallo? Il figlio della vicina che ha seguito un veloce corso di lingua online? Assolutamente no! Ad ognuno il suo mestiere. Pensiamo che qualcuno senza le precise competenze possa rendere un linguaggio settoriale come quello gastronomico in una lingua straniera? Oltre a una sintassi specifica e un registro adatto, il traduttore deve conoscere la terminologia specializzata del settore. Alcuni esempi? In italiano, così come in francese, esistono termini ed espressioni legati all’universo culinario che non hanno corrispondenti diretti in altre lingue, proprio a causa dell’immenso patrimonio gastronomico vantato da questi due paesi. Come fare, che strategie adottare in questi casi? Eccone alcuni esempi di termini davvero specifici e non sempre traducibili direttamente:

  • Affogare
  • Appassire
  • Aspic
  • Deglassare
  • Cartoccio
  • Mantecare
  • Sfumare
  • Roux

Quindi non basta un semplice dizionario per dimostrarsi all’altezza del delicato compito di trasporre in un’altra lingua dei contenuti di un’arte millenaria come quella della cucina. Spiego qui perché è meglio affidarsi a un traduttore professionista, fornendone altri esempi.

Buon appetito!