Brevi storie di marketing per traduttori
"Non ne vale la pena, la traduzione asseverata non è redditizia!"
"Fare marketing su Linkedin e sui social è una perdita di tempo!
Altre due “spunti” (!!):
"Specializzarsi non serve a niente, tanto le agenzie ti proporranno comunque 0,02 a parola!"
"Lavorare con le agenzie non ti porta da nessuna parte…"
Affermazioni come quelle sopra sono abbastanza comuni all’interno della comunità dei traduttori.
Ma è per forza così?
Andiamo ai veri spunti per traduttori e interpreti.
Storia 1
Maria* è una traduttrice che vive in una città media di circa 50 mila abitanti, in possesso di una laurea in traduzione e lavora dall’inglese e francese. Per alcuni anni ha provato a entrare nel settore attraverso le agenzie, senza però molti risultati. Le dicevano che le sue tariffe erano troppo alte per le sue lingue e che non era abbastanza specializzata.
Soluzione
Ha iniziato a lavorare con alcuni clienti privati per la traduzione e asseverazione di documentazione personale e accademica. Nella sua città il passaparola è molto importante. Nonostante all’inizio fosse stata un po’ scoraggiata da alcuni colleghi e da quello che leggeva sui forum per traduttori, ha deciso di provarci. Quindi ha iniziato a fare un po’ di marketing presso vicini, amici e parenti. Si proponeva non più come traduttrice freelance, ma come piccolo studio traduzioni specializzato in asseverazione e legalizzazioni. Ha contattato i bar, ristoranti e piccoli commercianti e ha trovato qualche cliente anche tra le società locali. È diventata un vero e proprio punto di riferimento per i servizi di traduzione e asseverazioni, aiutando anche colleghi con coppie linguistiche totalmente diverse dalle sue.
Oggi ha un giro costante di lavoro.
Storia 2
Marco* è un traduttore tecnico e come la collega di cui sopra subiva la stagionalità del mercato piuttosto che esserne un attore e praticava tariffe basse. Ma come fare quando si è “soltanto” un piccolino freelance?
“Alza le tue tariffe”, “non svenderti” e altre bellissime frasi era quello che gli dicevano alcuni colleghi.
“Non perdere il tuo tempo dietro ai post su Linkedin e roba varia!”. Diversi colleghi e amici gli ripetevano queste parole.
Soluzione
Ha comunque provato a lanciarsi su Linkedin e a contattare direttamente alcuni potenziali clienti. Ha messo in atto un piano marketing e alcune azioni in questo senso. Dopo qualche mese, ha trovato i primi clienti diretti e alcune agenzie. Ha potuto alzare un po’ le sue tariffe e oggi riesce ad avere un flusso regolare di lavoro.
Le soluzioni sopra forse non si applicano a tutti e a tutte ma possono servirci da spunto.
Prima di dire a priori che non funziona, bisogna provarci.
Non esistono soluzioni universali e la situazione di un collega o anche molti colleghi non deve per forzare plasmare il nostro percorso come linguista.
* I nomi sono stati cambiati per la privacy dei colleghi menzionati. Storie reali. Grazie ai colleghi che hanno condiviso le loro storie anche se anonimamente!