Appunti sul personal brand per traduttori e interpreti

Cosa può significare il personal brand all’interno del nostro settore?

È risaputo che è essenziale avere un marchio del tutto personale, riconoscibile e univoco per distinguersi e riuscire a vendere il proprio prodotto o servizio.

Ma come fare per differenziarsi in un settore ormai saturo? Lavorando con lingue abbastanza comuni, come costruire un’identità unica?

Iniziamo da cosa non fare:

Postare frasi banali e usurate:

  • da quando son bambino amo le lingue” (un po’ banale, no?)
  • mi piacciono le culture;
  • la traduzione è una passione per me (scontato..);
  • scegli un lavoro che ami e non lavorerai mai nella tua vita (!!!).

Evitare le contrapposizioni, ad esempio:

Puntare esclusivamente sulla contrapposizione traduzione automatica vs traduzione umana errori della traduzione automatica, ormai credo sia abbastanza trito e ritrito che Google Translate non sia una scelta molto intelligente per traduzioni professionali.

 

Da fare:

Associare e legare il proprio profilo professionale a un argomento specialistico piuttosto che alla generica “traduzione”.

Esempio 1: traduttori che hanno un #brand legato, ad esempio, alla scrittura inclusiva in ambito giornalistico o alle questioni climatiche.  

Esempio 2: interpreti che parlano spesso di un certo paese o di aspetti legati alla cucina di una nazione (traduzione gastronomica).

Queste azioni permettono di essere visibili e riconoscibili all’interno di un settore e attira potenziali lead.

Altri suggerimenti:

  • Innanzitutto, pensare ai propri valori e competenze che si desidera comunicare. Poi, è importante riflettere ai modi in cui si vuole veicolare i propri messaggi, il tono della voce e il pubblico target.
  • Tali messaggi devono essere uniformi, in modo che la voce del professionista diventi univoca e non si perda tra le migliaia di voci all’interno della cacofonia del suo settore.
  • Si parla tanto di contenuto: è primordiale che sia di qualità e congruente all’immagine che vogliamo trasmettere ai nostri lead e all’interno del nostro settore, ma attenzione: preparare contenuti di qualità porta via molto tempo, bisogna essere equilibrati altrimenti esiste il rischio di dedicarci troppo delle nostre risorse e avere un ritorno troppo basso o comunque non in linea con le nostre aspettative.
  • Avere una comunicazione improntata alla gentilezza e soppesata, verso tutti, ma soprattutto verso i nostri colleghi.

 

E la grafica?

Scegliere i colori del proprio brand oltre che font e grafiche riconoscibili.

Infine, è importante avere un piano editoriale e determinare quali sono i nostri obiettivi prima di lanciarci nel mondo del branding.

Ne avete altri suggerimenti?

 

Sono traduttore freelance dall'italiano, inglese e francese verso il portoghese. Tra i mie settori di specializzazioni, annovero il giuridico, tecnico-industriale e marketing. In circa 16 anni come traduttore, ho tradotto milioni di parole nei sopraindicati settori. Ho tradotto e localizzato per le più grandi aziende italiane ed europee.

1c5a16bbd9f8712f4c188b5a776cdbf7jpg